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Vinitaly 2026: le etichette che faranno tendenza

Dal 12 al 15 aprile a Verona, un evento mondiale del vino che unisce business, degustazioni esclusive, nuove tendenze del settore, formazione con masterclass, valorizzazione dei territori vinicoli italiani e internazionali, e opportunità uniche per operatori e appassionati di tutto il mondo

Da Novella Cucina

La manifestazione che trasforma Verona nel cuore del settore del vino

Il prestigioso salone internazionale del vino e dei distillati, Vinitaly 2026, aprirà i battenti dal 12 al 15 aprile 2026 nella splendida cornice di Verona, Italia. Durante questi quattro giorni la manifestazione darà spazio a oltre 4 000 espositori provenienti da decine di Paesi e rappresenterà un punto di riferimento per operatori, buyer e appassionati del vino.
L’edizione 2025 aveva ottenuto risultati molto incoraggianti: circa 97.000 visitatori, con un terzo provenienti dall’estero, a conferma dell’apertura internazionale che caratterizza da sempre Vinitaly 2026.
Questo rende l’appuntamento non solo una vetrina per i produttori italiani, ma una piattaforma globale in cui il vino funge da linguaggio internazionale di business, cultura e innovazione.

I pilastri e le novità di Vinitaly 2026

Tre elementi fondamentali emergono in vista dell’edizione 2026: internazionalizzazione, formazione e valorizzazione territoriale. In primis, l’evento conferma la vocazione internazionale con un forte impegno verso mercati esteri e buyer qualificati. I padiglioni e le aree tematiche riservate agli espositori puntano a promuovere contatti business in un contesto fortemente professionale.
In secondo luogo, la formazione gioca un ruolo centrale grazie anche alla presenza della Vinitaly International Academy, che propone corsi, masterclass e percorsi didattici volti a approfondire i vitigni autoctoni, i territori e le tecnologie del vino.
Infine, la valorizzazione delle regioni vinicole italiane diventa un valore permanente dell’evento: ad esempio la partecipazione di numerose cantine dell’area dell’Alto Adige‑Südtirol che occuperanno spazi dedicati, con sessioni quotidiane di degustazione.
Queste tre direttrici guardano al futuro del comparto: internazionale ma radicato nei territori, con formazione e cultura come chiavi di sviluppo.

Cosa offre ai visitatori e agli operatori

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Per gli operatori e i professionisti del settore il salone rappresenta un’occasione per ampliare la rete di contatti commerciali, presentare nuovi prodotti e confrontarsi con buyer di tutto il mondo. La presenza di aree dedicate – quali zone per piccoli importatori, start‑up vinicole, tecnologie per la vitivinicoltura e la distillazione – rende l’evento altamente specialistico.
Per gli appassionati di vino e gli “amanti del gusto”, la manifestazione apre anche spazi di scoperta: degustazioni, workshop, talk e eventi collaterali in città. Ad esempio l’evento off‑show Vinitaly and the City, che si svolge nel centro storico di Verona e propone degustazioni, wine‑talk e incontri informali in location iconiche.

I partecipanti possono aggiornarsi sui trend emergenti: vini a basso alcool o senza alcool, vini in anfora, evoluzioni nei mezzi di produzione, packaging e sostenibilità. Questi aspetti sono sempre più al centro delle riflessioni degli operatori e del pubblico globale.
Alla base resta comunque l’incontro tra domanda e offerta: il visitatore professionale ha la possibilità di degustare migliaia di etichette, confrontarsi con le cantine, valutare collaborazioni e costruire nuovi scenari di export.

Il ruolo di Verona e la scena internazionale

La città di Verona assume per quei giorni un ruolo simbolico e concreto: non solo sede dell’evento, ma piattaforma urbana che accoglie operatori, delegazioni internazionali e visitatori. Il richiamo internazionale è forte: un evento che parla non solo all’Italia ma al mondo intero del vino.

La vocazione globale emerge anche dai numeri: l’edizione precedente registrava buyer e operatori provenienti da più di 130 Paesi.
Contestualmente, la sinergia tra salone e città muove anche l’indotto turistico, la valorizzazione delle cantine regionali, le esperienze di enoturismo e la visibilità globale del “Made in Italy” vinicolo.
In questo contesto Verona si trasforma in capitale del vino per quattro giorni, offrendo non solo uno spazio fieristico ma una vera e propria “experience” per chi lavora nel settore e per chi ama il vino.

L’edizione 2026 di Vinitaly promette di essere un appuntamento cruciale per l’intero comparto vitivinicolo italiano e internazionale. Con una forte spinta verso internazionalizzazione, formazione di qualità e valorizzazione dei territori, l’evento si presenta come piattaforma dinamica e ricca di opportunità. Se lavori nel settore oppure semplicemente ami il vino, segnati queste date: dal 12 al 15 aprile 2026 a Verona, un pezzo fondamentale del calendario enogastronomico globale ti aspetta.

A cura di Nora Taylor
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