Un appello globale per riformare il sistema alimentare: è questo il cuore dei tre nuovi articoli apparsi su The Lancet. Al centro del dibattito ci sono i cibi ultraprocessati e il loro impatto devastante sulla salute delle popolazioni.
Il documento vede la partecipazione di Marialaura Bonaccio, ricercatrice presso il dipartimento di Epidemiologia del Neuromed di Pozzilli. La scienza chiede alla politica di intervenire contro lo strapotere delle multinazionali del cibo.
Marketing dei cibi contro salute
Gli esperti denunciano come le grandi aziende alimentari influenzino le scelte dei consumatori. Carlos Monteiro, creatore della classificazione Nova, è netto: “Questo cambiamento nelle abitudini alimentari è alimentato da potenti corporation globali che traggono enormi profitti dando priorità a prodotti ultra-processati”.
Queste aziende, sostenute da forti pressioni politiche, spesso ostacolano le normative sanitarie efficaci. La risposta, secondo gli autori, deve essere una regolamentazione coraggiosa che limiti l’espansione di questi prodotti dannosi.
La voce della ricerca italiana
Anche l’Italia porta il suo contributo al dibattito. Marialaura Bonaccio avverte che la trasformazione è in atto anche da noi: “La diffusione degli alimenti ultra-processati sta modificando in profondità il nostro modo di mangiare”.
La ricercatrice sottolinea come il fenomeno riguardi anche gli aspetti culturali del cibo. L’obiettivo finale, condiviso da Marion Nestle e dagli altri 43 firmatari, è ripensare i sistemi alimentari per tutelare le tradizioni locali e garantire un futuro sostenibile, rendendo i cibi sani accessibili a tutti, specialmente alle fasce a basso reddito.
A cura della redazione
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